KiriKoro 2024

La gioia di mettersi al servizio

Al Centro Carraro l’incontro diocesano dei ministranti e dei cori dei bambini

Una festa per scoprire la gioia del servizio. Questo il senso del Kirikoro vissuto domenica 14 aprile al Centro Carraro.
Duecento ragazzi in rappresentanza di circa 25 parrocchie da tutta la diocesi per questo evento organizzato insieme da_Centro pastorale ragazzi (Cpr), Azione cattolica ragazzi (Acr) e Seminario minore._ Don Mattia Mengalli, direttore del Cpr così ha spiegato: «Abbiamo trasportato i ragazzi nella storia de Il barbiere pasticciere attraverso alcune scene del cartone animato. La fetta di pane da toast scopre la bellezza di avere un talento che mette a disposizione per tante persone. Questo per ricordare ai bambini e ragazzi che vivono un servizio liturgico nel coro o all’altare, la possibilità di scoprire il proprio talento e decidere di metterlo a servizio della Chiesa».

Bello il momento di dialogo tra i ragazzi e il vescovo Domenico Pompili che ha iniziato chiedendo soprattutto ai ministranti quale compito gli piace vedersi assegnato: incensiere o navicella, portare le ampolline o la pisside. Dopo aver confessato che lui da bambino preferiva passare tra i banchi per raccogliere l’elemosina perché era il modo per fare quattro passi e salutare un po’ di gente, si è aperto un bel siparietto quando dall’assemblea qualcuno ha suggerito la palla. «Dipende da quale intendete – ha sottolineato il Vescovo – perché sull’altare non va la palla per il gioco ma quella sorta di stoffa quadrata da mettere sopra la patena». Quindi ha suggerito un elemento comune a questi ambiti ovvero il
divertimento: «Chi fa il chierichetto o anima con il canto non si annoia a Messa perché la vive come occasione di incontro con Dio e con gli altri». Ha concluso il suo intervento: «Nella liturgia usiamo le mani soprattutto per invocare il Signore, per ricevere la benedizione e per metterci a servizio di tutta l’assemblea. Da qui possiamo imparare come tutta la nostra vita sia chiamata a mettere le mani e tutto noi stessi a servizio di Gesù».

I ragazzi, divisi in otto gruppi, sono stati poi impegnati in cinque giochi, prima di riunirsi insieme a fine pomeriggio. Qui si sono ritrovati tra le mani cinque pani ottenuti dall’aver messo a disposizione i propri talenti nelle sfide di gioco, un pesce donato dal Vescovo e un altro dai preti che li hanno accompagnati come simbolo del mandato della Chiesa a vivere il proprio servizio nelle loro parrocchie.
Don Leonardo Addis, assistente diocesano Acr, li ha aiutati a riflettere: «Ora avete cinque pani e due pesci come gli apostoli nel Vangelo davanti a una folla numerosa. Fidandosi di Gesù hanno saputo sfamare e rendere contenti tutti. Con una certezza, che c’è più gioia nel dare che nel ricevere».
Una grande festa che ha visto concludere con il sorriso anche i tanti genitori e preti presenti, tutti accolti negli ampi spazi verdi del Centro Carraro. Don Matteo Bertucco, vicerettore del Seminario minore, condivide: «Abbiamo vissuto proprio la caratteristica di questo luogo che la Chiesa desidera dedicare ai ragazzi, pure nella ricerca della propria vocazione, che come ricorda papa Francesco è avere il coraggio di ascoltare Dio e mettersi in gioco, impegnandoci nella cura degli altri e nel diventare artefi ci di pace».

Lorenzo Padovani
Un momento del Kirikoro (da Verona Fedele)

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