Adesioni 2020-2021
Adesioni 2020-2021

Per salpare con una barca a vela bisogna prima preparare le vele, aprirle, fissarle all’albero, al boma, alle drizze e finalmente spiegarle al vento e partire!

A vele spiegate è lo slogan che ci accompagna in questo tempo di adesione. Spiegare le vele per Ripartire lasciandoci spingere dal vento dello Spirito, per andare ad Esplorare il mondo intorno a noi, per scoprire le persone che ci circondano e per scegliere di camminare insieme alle persone nella vita, nella Chiesa e nel mondo. Scegliere, se vuoi, di fare tutto questo insieme nell’Azione Cattolica.
Scegliere di camminare insieme nell’AC è scegliere di vivere con responsabilità ogni momento della propria vita, in ogni luogo e occasione, perché l’orizzonte dell’AC è oltre l’AC. Ogni uomo e donna che incontriamo sono preziosi, da custodire, da ascoltare, hanno bisogno della nostra attenzione. 

Nella Fratelli tutti Papa Francesco ci dice cosa fare concretamente per camminare insieme ad ogni uomo e donna: “Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”. Per incontrarci e aiutarci a vicenda abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. Mi basta pensare che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità. Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto.” (n. 198) 

Allora capiamo che non esiste una responsabilità di pochi, ma che tutti condividiamo una responsabilità in prima persona nell’associazione così come nella Chiesa e nel mondo: la responsabilità dell’altro. Volere il massimo bene per ogni persona nei diversi ambiti, contesti, ambienti della nostra quotidianità significa vivere nel mondo reale, guardando ad ogni uomo e donna come nostro fratello e sorella. 

La responsabilità in prima persona dobbiamo assumerla come discepoli del Signore, discepoli missionari.
La presentazione del testo formativo giovani ci dice: “Essere discepoli significa essere con Lui missionari, la missione dà il senso al nostro seguirLo… Gesù ci chiama a seguirLo e questo amore ricevuto – e da restituire nei luoghi del nostro vissuto – parte e trova respiro e vigore nell’incontro con Lui.” Un incontro che ci fa vivere la familiarità con Dio come presenza costante nella nostra vita. 

Nell’icona biblica che ci accompagna quest’anno incontriamo Giacomo e Giovanni che chiedono i primi posti, ma ricordiamoci che sono anche coloro che Gesù aveva chiamato per stare con lui mentre “nella barca riparavano le reti” (Mc 1,16).
Così, sull’esempio dei discepoli che hanno vissuto con Lui l’ospitalità, la familiarità e la fratellanza, anche noi desideriamo metterci in viaggio assumendo questi come stili e criteri della nostra vita.

Non dobbiamo avere paura di questo periodo in cui ci sembra di non riuscire a realizzare il nostro essere AC non potendo incontrarci. Dobbiamo avere il coraggio di prenderci il tempo per preparare le vele e riparare le reti, per farci trovare pronti quando soffierà il vento dello Spirito, andare al largo e gettare, come Pietro, le nostre reti sulla Sua Parola. 

Deborah, Giacomo e Paola
per il Consiglio diocesano AC

 

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